E' passato un lustro dalla mia prima volta... 5 anni: come il tempo trascorso alle elementari, quando entri bambino e ti sembra di uscirne grande... come il tempo delle superiori, che è poi il periodo che scorrazzi in vespa, aspettando quel foglietto rosa, che credi cambierà la tua vita, chiamato patente.
Insomma, il giorno della mia prima volta era il 28 settembre 2003: ricordato come quello del grande black out... dai, ve lo racconto...
Il cielo è cupo e grigio, pieno di nuvole gravide di pioggia che, minacciose, sembrano aspettare proprio te per liberarsi del proprio contenuto. Sinceramente me ne frego: da troppo tempo sto aspettando questo momento, e le eventuali difficoltà legate al tempo, avrebbero il solo scopo di incensare la mia piccola impresa.
Mi vesto con gesti solenni come il guerriero prossimo alla battaglia, esco di casa carico e fiero come non mai. Arrivo, come al solito in anticipo, all'appuntamento sotto casa di Francesco, e lui, ancora in pigiama, mi segnala alla finestra (come al solito) il suo ritardo.
Siamo a Santa Maria in netto anticipo, mentre un Enrico, insolitamente agitato, distribuisce a piene mani disposizioni ed incarichi ai "precettati" in tuta azzurra.
Fa freddo fermi ad aspettare: l'autunno è arrivato in un colpo solo, repentino come il più rapido dei cambi di scena a teatro... tanto che il tepore del giorno precedente sembra un ricordo lontano.
Osservo tutto e tutti avidamente, come un bambino il primo giorno di scuola... non so che fare: mi siedo? mi scaldo? faccio straching? Boh! Ma quando si parte?
Uccellini, in veste di speaker, presenta uno con la maglia de Cile: è William Govi, uno che ha più maratone che capelli, contento di partire almeno quanto me.
Finalmente il via: comincio a correre dietro al gruppo, il primo km prevede il giro della basilica... guardo il tempo: 4'30... le gambe sembrano scollegate dal resto del corpo: se ne vanno da sole... il 2° il 3° il 4° è sempre cosi... mi si avvicina un podista abruzzese:"a quanto la vuoi fare?" e io:" boh, è la prima... spero di arrivare: magari sotto le 3 ore e 30..." e lui:" ma non è mica questo il ritmo..."
Già: dove vado così forte? Va a finire che muoio per strada e devono venire a prendermi...
Intanto, come previsto, comincia a piovere... io stò bene, quasi quasi meglio così: "è più da duri" (penso tra me) sotto Assisi incontro Massimo al ristoro che sorridendo mi saluta e mi incoraggia: mi sembra di volare, ma mi impongo di rallentare, perchè "più avanti chissà cosa succede...".
Arriva Luciano in bicicletta tutto bagnato... (è partito da casa ed è arrivato solo ora) me l'aveva promesso: abbiamo cominciato a correre insieme su e giù per la collina, e il gran giorno voleva esserci anche lui...:"ho le borracce col polase: quando le vuoi dimmelo... (mi fa con tono rassicurante) guarda che ne hai pochi davanti... "(non so se gioirne o preoccuparmi)
Al secondo ristoro prendo una manciata d'uva passa... ogni tanto bevo un sorso dalla borraccia di Luciano.
Oh, mi sento bene: l'andatura costante sotto i 5' a km non sembra affaticarmi più di tanto... (forse è il mio giorno...) prima di Spello un'inaspettata gradita sorpresa: è Peppe, seduto con moglie e figlioletto (poverini) anche loro sotto la pioggia, sul bagagliaio della macchina, col portellone alzato.
Scende e si mette a correre un centinaio di metri al mio fianco incitandomi incurante delle pozzanghere... (e chi mi ferma più...). Intanto da Spello si torna indietro, e seppure con andatura costante, comincio a superare qualche podista più imprudente di me... "ma quanto piove oggi!"
Supero il 30° km e mi vengono in mente tutte le oscure profezie raccontatemi da Francesco, tanto che ad ogni cespuglio temo veder sbucare un mostro a tre teste, o forse di più con un corpo spettrale a forma di muro... (il terribile muro del trentesimo... trentaduesimo, trentacinquesimo ecc..) per fortuna non c'è nessuno: neanche un cane, naturalmente nessuno anche ad assistere alla maratona (con quel tempo...) ad eccezione degli stupiti avventori del bar di Rivotorto, intenti ad intentificare chi siano quegli scemi che corrono sotto l'acqua.
Ancora Assisi, per poi tornare verso Santa Maria: ormai è fatta... alla domanda di Luciano, rispondo che ora il male alle gambe c'è, ma è sopportabile, e non vedo l'ora di alzare le braccia al traguardo.
Il solo pensiero mi provoca una scarica d'adrenalina che comincio ad aumentare l'andatura: cosa me ne farò delle energie una volta arrivato.... affianco e supero un paio di podisti, vedo la sagoma della basilica e comincio a sentire le voci dell'arrivo.
Al 40° un attimo di sgomento: una vigilessa all'incrocio mi dice che non è quella la strada, ma dovevo girare alla traversa precedente... (l'incaricato alla segnalazione se ne era andato per la pioggia e una grossa pozzanghera aveva nascosto l'indicazione...) me ne torno indietro incavolato come un bufalo, raccogliendo a piene mani le ultime forze... ormai però è fatta: per la seconda volta costeggio la basilica e comincio ad alzare le braccia appena inizio a calpestare il tappeto rosso che mi porta all'arrivo... ho i brividi, ma non so se dal freddo. La Michela mi mette la medaglia al collo sorridendo: ancora non ci credo... per convincermi accarezzo il metallo bagnato che scende proprio davanti al pettorale: abbraccio Luciano, saluto gli amici, e infilo l'ambìto trofeo al collo di Giorgia:
"sono un maratoneta!"
19 commenti:
che bella descrizione the rock... proprio un bel racconto! bravo.!!
Queste racconti mi fanno venire la pelle d'oca, rivivo nelle tue parole quelle fantastiche emozioni che sono state e che rimarrano dentro di noi e che non ce ne dimenticheremo mai.
Grazie Gì....
tutti troppo buoni...
Byzyo mi conosci: è il mio modo per caricarmi per Domenica...
dai Miky che non so quanto saremo "fast" ma sul "furious" me ce gioco le mizuno;-)
grazie alla Patrizia, amica dalle buone abitudini... (podismo e letture)
... era la mia quarta maratona ed è stata anche per me una delle più belle. Forse la più bella, nonostante non sia quella in cui ho fatto il miglior tempo.
L'aria di casa, la prima volta che indossavo la canotta della Susa, la pioggia a catinelle, mio padre che pedalava al mio fianco, la compagnia di una grande come Marco Bavicchi per quasi tutta la gara, Massimo all'ultimo ristoro che mi ha passato l'acqua, la prima volta sotto le 3 ore e 10, la prima volta che piangevo ad un traguardo, la ricerca affannosa del Leo e di Massimo dopo l'arrivo per abbracciarli (non a caso eravamo tre dei "Fantastici 4" ... mancava solo la Roccia Umana che, come vedi, alla fine è arrivata ... ;-D), LA PORCHETTA ALLA FINE (è l'unica volta in cui ho mangiato veramente di gusto all'arrivo di una maratona, vino rosso incluso...).
Mi hai fatto rivivere momenti bellissimi perché molte delle tue stesse emozioni le ho provate anch'io. Forse è uno dei tanti motivi per cui siamo amici!!! Grazie Roccia ...
Popof
P.s.: con l'occasione comincio a mettere la mani avanti: "scusami fin d'ora (Micky, questo vale anche per te) per quello che NON riuscirò a fare domenica prossima ... sigh!" La vedo molto brutta ...
caro pierluigi, anche stavolta mi hai emozionata e resa orgogliosa di essere tua amica...la tua allieva è scacciona e ribelle, ma ti è affezionata
"è l'unica volta in cui ho mangiato veramente di gusto all'arrivo..."
F A L S O !!!
1) e dopo la 60 del lago quel piattone de porchetta?
2) e dopo la 100 del passatore che m'è levato la piadina co le salsicce mentre je moscavo?
(quì anche la baby è testimone;-)
... apri bene gli quegli occhini di calcestruzzo ...
è l'unica volta in cui ho mangiato veramente di gusto all'arrivo di una "M A R A T O N A"
(non ho parlato di 60 o 100. Lì si che ho mangiato!!!)
"il maratoneta digiuno..."
(potrebbe essere il titolo di un libro;-)
ci metterei anche la 78 in germania dove ha mangiato come un cinghiale... ma penso che popof abbia mangiato di gusto anche dopo la staffetta al borgo...
si ma non erano maratone: c'ha ragione sempre lui... (il digiunante;-)
... guarda che ti sbagli. Dopo la 78 mi sono fatto 5 birre ma non ho mangiato nulla nell'immediato dopogara. La sera, qualcosina ho spizzicato ... ;-DDD ...
Dopo la staffetta del borgo sono andato a casa ... e mi sembra di ricordare che quella sera io abbia veramente digiunato ...
CHE TRISTISSIMA ESPERIENZA!!! ... Mai più! Altrimenti come farei a rimanere quell'atleta "di peso" che ormai sono da anni???
sono testimone che a Compresseto, mentre noi c'abbuffavamo senza pudore, LUI ha mangiato solo cocomero... (un campo!;-D)
Conosco la tua proverbiale memoria... ma non è che per l'occasione hai scovato il file scritto 5 anni fa per ricordare ai posteri la tua impresa ?
Sei forte !
... hai fatto anche un Poster?
Sei proprio un megaloane ... ;-D
io non riciclo...(spiritosa)
il poster con la foto all'arrivo, comunque e vero...
Grande the rock. ....E quando mi dicono chi te lo fa a fare di correre sempre!!!, io di solito non ripondo, ma penso "questo è un'altro che non ha mai tagliato il traguardo di una maratona"...emozioni che ritornano quando si leggono racconti così.
In bocca al lupo per Domenica a te a ai tuoi amici
Albe
Grazie Enrico: (crepi il quadrupede) siamo sulla stessa lunghezza d'onda... ci divide solo un piccolo muro (maledetto:-(
...si, per quei pochi maledetti secondi, che però ti consentiranno di rivivere un'emozione unica quando riuscirai a scendere sotto...
Per mè è stato più emozionante della prima volta...forse perchè oramai era diventata una sfida con me stesso, e che soddisfazione ed emozione in quei attimi che realizzi di farcela...il sogno diventa realtà, mammamia solo a ripensarci mi vengono le lacrime...momenti indelebili che questo sport ti regala.
Albe
basta che sennò ce penso...;-)
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