La gente del Lamone, (almeno quella a ridosso della via faentina) l'ultima notte di maggio non dorme. Quella notte è "la notte": un qualcosa in mezzo tra una festa e un rito pagano: un che di ancestrale, che ogni anno torna a materializzarsi con facce, magari diverse, ma con pensieri, paure, speranze, sogni, che si ripetono immutati.
E' la notte dei tavolini apparecchiati fuori per la cena, a godersi il passaggio di un mito. La notte dove la coppia di vecchietti (avranno quasi 90 anni) siede vicina a godersi il passaggio, ma oltre a battere le mani, vuole alzarsi in piedi a tributare il suo segno di rispetto. La gente rimasta in casa è tutta alle finestre per salutare loro:"siete grandi! bravi! forza!" è un susseguirsi incessante d'incitamenti che scaldano il cuore.... di ragazzine che:"venite! Qui c'è pizza, crostata e da bere..."
Notte di bambini eccitati perchè "stanotte si può stare svegli di più" a braccia protese per avere il cinque dai loro momentanei eroi. E' la notte in cui un esercito di grilli, forse ubriacati dal profumo del fieno appena tagliato, squarcia all'unisono il silenzio della campagna, quasi a voler scandire un ipotetico ritmo.
Notte di tante luci in movimento, più o meno fioche, attaccate a cinte, gilet, cappellini, di torcie tenute in mano, tutte disordinatamente in fila, a confondersi con l'intermittenza festante delle lucciole sui campi di grano.
In questa notte un uomo con un cuore da ragazzo, sta correndo con lo sguardo perso di chi vede un sogno: è sordo alla fatica, sordo alle parole di chi gli consiglia un'andatura più prudente... ma sente ogni incitamento della gente, a cui non fa mai mancare una parola, un gesto di gratitudine.
Come la metafora di un qualcosa più grande, alterna stati d'animo ed emozioni all'antitesi tra loro: ride scherza, racconta aneddoti, poi chiede il silenzio perchè vuole concentrarsi... sorride alle persone ai ristori, bacia la signora al controllo che gli segnala una posizione quasi insperata, poi si fa cupo, silenzioso per qualche kilometro, per esaltarsi più avanti, quando finalmente "sente che va..."
L'uomo dallo sguardo perso, sa che questa è la sua notte, e sa che quando è il momento di osare bisogna farlo: ama il coraggio e la sfida, a volte ne ha pagato le conseguenze, ma sempre senza il rammarico di non averci provato. Stavolta sente che è quella buona, soffre, stringe i denti supera in silenzio qualche piccola crisi, quando il buio assume le sembianze di un muro impenetrabile, poi trova il ritmo giusto fino a dopo i novanta, dove comincia una lenta ma implacabile progressione: butta tutte le sue forze è anche di più e va incontro col cuore in gola alla sua magnifica ossessione.
E poi è solo risa, abbracci veri, lacrime di gioia, parole di amicizia, sguardi di gratitudine, di una birra ghiacciata col sapore della vittoria...
E poi è lo show: proclami bellicosi a sfide inenarrabili, è la cifra di un tempo urlato a squarciagola al cielo di una notte magica, è il sentirsi sospeso a mezz'aria nel posto riservato, almeno per un pò, a chi sa di aver fatto qualcosa di grande davvero...
E la notte di un uomo-ragazzo da un ego sì spropositato, ma mai grande quanto un cuore ancora più immenso.
Grazie Popof
3 commenti:
Emozioni e sensazioni a non finire....wowwww
caro filippo....ti conosco poco, ma credo di poter affermare senza sbagliarmi che tu sia un ragazzo davvero speciale....ragazzino quando intrattieni la compagnia con le tue barzellette, i tuoi giochetti di prestigio, la tua risata contagiosa, la tua autoironia....uomo quando si tratta di dimostrare l'affetto e l'amicizia e quando c'è da tirare fuori gli attributi....hai un grande cuore e una grande forza dentro...invidiabile davvero....provo una sensazione di grande rispetto e ammirazione nei confronti tuoi e di tutti quei podisti ultramaratoneti...lucciole nella notte...raramente ho sentito lamenti di dolore...tutti con grande dignità a percorrere i 100 km di fatica...a me venivano i brividi di stupore a leggere i cartelli dei km...io mi lamentavo di farli in macchina...voi in silenzio a farli di corsa....grazie di avermi ricordato quanto è bello lo sport e quante belle qualità posso ammirare nelle altre persone, che io purtroppo non ho....ciao popof...ora goditi il tuo giusto momento di gloria...ti abbraccio forte
.. e due! Stamatina e' tutto 'n piagne! (vedi blog Avis)...
A volte mi chiedo che cosa ho fatto di buono nel mio passato per meritarmi l'amicizia di persone cosi' speciali ...
Una volta dissi: "Un parente non si puo' scegliere, un AMICO SI". Io ringrazio questo fantastico sport perche', al di la della sua bellezza e semplicita', mi ha dato la fortuna e l'onore ci conoscere persone come Gigi e tutti gli altri che frequentano il mondo del podismo, anch'esse belle e semplici, ma allo stesso tempo ECCEZIONALI. Grazie, Amici miei!
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