RIMINI-SAN MARINO
ESPERIENZA UNICA
Vivere un'esperienza unica è un privilegio, viverla in compagnia di amici è indimenticabile, questo è il mio stato d'animo dopo tale evento che sabato 10 settembre ci ha visto protagonisti, ma che dico, super-protagonisti.
Ma partiamo dal principio, l'idea nasce un anno fà quando una gita al mare in quel di Riccione e proprio nel giorno della gara dell'anno scorso ha fatto emergere in me la voglia di partecipare.
La gara è atipica sia per quanto riguarda la distanza, ben 26km, che il dislivello con quasi 700m da scalare partendo dal livello del mare di Rimini fino a San Marino Cava dei Balestrieri. Si può confrontarla come avviene nel ciclismo con quelle corse classiche tipo la Milano-San Remo o la Tirreno-Adriatica.
Dopo un anno e parlando con alcuni amici e colleghi del CdP ci siamo ritrovati in 12 persone al via in Piazza Tre Martiri a Rimini con circa 250 atleti provenienti da mezza Italia (perfino da Bari...).
Il clima è caldo, sia fuori, con ben 32gradi al sole e alto tasso di umidità, che all'interno di ognuno di noi, dove , emerge, un mix di sensazioni che vanno da entusiasmo, paura a “ma che cavolo ci faccio qui, non è meglio un tuffo al mare”.......
Comunque il tempo passa, le 17 arrivano abbastanza velocemente, il nostro gruppo compatto si predispone dietro le start e via.......
Il ritmo iniziale, come al solito è troppo alto, e ci si spintona anche un pò troppo visto che la strada all'interno di Rimini è stretta. I primi sette km sono più o meno piatti pertanto il ritmo è abbastanza costante intorno a 4:15 al Km, stiamo accorti le salite sono toste....
Il primo strappo arriva e come se è puntuale......al 7km, come un orologio svizzero e in accordo all'altimetria che ci avevano dato e che abbiamo ben studiato i giorni addietro, dura 4 Km con pendenze dal 7 al 10%, non male per essere solo al decimo chilometro.
Il problema di questa prima prova è che arriva alle 17:30 con il sole ancora alto e il caldo afoso a 30gradi che ancora ti brucia sia fuori sia dentro l'anima....
Una prima crisi mi prende, più di testa che di gambe, infatti vedo l'amico Martinetti che, mentre prima lo vedevo a circa 50m davanti a me ora.......bho, ma dove è andato....a eccolo, lo rivedo su di un tornante che sale come uno stambecco e Io invece arranco come un mulo....
Meno male che tale primo strappo finisce, ora inizia una serie di sali e scende ma tendenzialmente sale più e scende meno, i rifornimenti sono molto fitti e grazie a questo, almeno, la disidratazione è scongiurata, il segreto è comunque non strafare, rimanere concentrati salire a passi brevi e costanti non fare strappi, insomma bisogna essere molto ragionieri....
Arriviamo così al ventesimo chilometro e quì inizia la vera gara, mi ritrovo da solo, ma non è un modo di dire, davanti non ho nessuno se non il medico in bici con sulle spalle il defribillatore (bhe penso, almeno se l'infarto arriva ho qualche possibilità), dietro, nemmeno, speriamo di non aver sbagliato strada.
Forse era meglio se avevo sbagliato strada, arriva il secondo strappo, con punte del 18%, quì ci rimango!!!, penso, invece piano piano salgo e dietro un tornante mi si apre una vista incredibile sul mare e su San Marino.
Arrivo al confine con lo Stato di San Marino dove c'è un rifornimento, prendo acqua ed ho ancora la forza di dire all'addetto che “non ho il passaporto!!!”, lui ride io un pò meno ma almeno il morale è ancora alto, penso.
Dopo il confine la strada spiana per 2km e respiro ma dura poco, riparte la salita con strappi corti ma del 15% di pendenza che spezzano il ritmo e le gambe....
Si entra in San Marino siamo al 24° chilometro è finità.......no........ora tanto per gradire dobbiamo affrontare ben 237 gradini, non so se avete capito, dopo più di una mezza maratona arriva una scalinata di circa un chilometro dove nessuno, dico, nessuno è riuscito a correre, si camminava, la pendenza della scalinata era impossibile.....arriviamo in cima, stavolta manca poco davvero, giro l'ultimo tornante la strada sale ancora ma l'adrenalina è oramai tanta che gli ultimi metri non si sentono, passo sotto lo striscione e lo speaker della manifestazione scandisce il mio nome e il gruppo podistico di appartenenza e poi fà una battuta “ma come, questo è il terzo podista del CdP, si vede che la cioccolata a Perugia la fanno buona e fà bene....”, da lì capisco che forse abbiamo fatto una bella gara e tale convinzione diventa certezza quando, oltre ai risultati e alle soddisfazioni personali, vinciamo come primo gruppo.
Anche fuori regione siamo veramente forti......
Spero che queste parole e tale resoconto permetta a chi non c'era di assaporare quello che vuol dire questa gara e magari stuzzicare la curiosità per correrla il prossimo anno, e a chi a corso, invece, di ricordarla come un'impresa, non fine a se stessa, ma come stimolo per affrontare i futuri problemi che la vita ci presenta, un ulteriore scoglio affrontato e superato.
Ciao a tutti
Carlo
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